L’Angolo del Cinema: Monkey Man
di Samuele Colombini | 27 Luglio 2024"Monkey Man" rappresenta un’incursione coraggiosa e promettente nel mondo della regia per Dev Patel, che debutta dietro la macchina da presa con uno sforzo ambizioso e ricco di adrenalina dopo aver dimostrato più volte di essere uno degli attori più capaci e versatili della sua generazione. Il film offre una visione abbastanza classica del genere d’azione moderno, abbracciando una serie di influenze che pescano soprattutto dalla saga di "John Wick”, ma che si spingono poi oltre il semplice omaggio.
Uno dei punti di forza del film è sicuramente la regia. Nonostante Patel sia alla sua prima esperienza, il suo stile audace e viscerale si fa strada attraverso ogni sequenza d’azione, offrendo un’esperienza cinematografica che è allo stesso tempo intensa e avvincente.
Le sequenze sono uno spettacolo visivo, coreografate con maestria e (quasi sempre) con precisione offrono momenti di pura adrenalina. L’energia frenetica di queste riprese ricorda inevitabilmente lo stile distintivo della saga di "John Wick", ma il film riesce comunque a distinguersi grazie alla sua ambientazione unica e alla sua storia più umana e personale.
Infatti, "Monkey Man" si differenzia per la sua ambientazione indiana e per la volontà di evidenziare e denunciare alcune delle storture della società indiana moderna. Questo contribuisce a dare al film un’identità propria, aggiungendo profondità e rilevanza sociale alla sua trama da revenge-story. La scelta di esplorare temi come la corruzione, la violenza, la fede cieca e la lotta per la giustizia conferisce al film una dimensione più ampia e significativa, al di là del semplice intrattenimento d’azione.
Le performance attoriali sono un altro punto forte del film, con Dev Patel che si distingue nel ruolo principale, trasmettendo con convinzione la determinazione e la forza di un personaggio spezzato e tormentato da un passato di sofferenza. Il cast di supporto offre anch’esso interpretazioni solide, anche se a volte alcuni personaggi secondari vengono messi da parte e utilizzati in maniera superficiale, perdendo così l’opportunità di essere pienamente sviluppati e approfonditi.
Il ritmo della storia può risultare traballante in alcuni momenti, con alcune scene che sembrano trattenere il film anziché farlo progredire, soprattutto per chi spera di vedere un film di pura azione. Tuttavia, questo non compromette mai l’esperienza complessiva.


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