Dal lusso alla quotidianità: il fascino dei Collant
di Sara Avesani | 27 Gennaio 2025I collant nacquero nel 1959 grazie all’ingegno di Allan Gant, dirigente della Glen Raven, nella Carolina del Nord, e rivoluzionarono il guardaroba femminile combinando mutandine e calze in un unico capo. La loro popolarità esplose con l’ascesa della mitica minigonna di Mary Quant, rendendoli davvero essenziali. Storicamente, però le cose iniziarono un po’ prima (nel 1938) ossia quando l’impresa Dupont del Delaware, forte del brevetto dell’inventore Wallace H. Carothers (morto suicida prima del successo) della poliammide 6.6 (molecola del nylon da cui si poteva ottenere un filamento continuo simile alla seta), iniziò la produzione delle prime calze, presentate nel 1939 all’Esposizione di San Francisco e lanciate nel 1940 con il “N-Day“.
Il riscontro fu immediato, con 64 milioni di paia vendute in un anno. L’introduzione delle calze di nylon fu supportata da una massiccia campagna pubblicitaria che puntava a superare le costosissime calze di seta importate dal Giappone. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale la produzione del nylon fu destinata ai paracaduti e così le donne dovettero simulare le cuciture delle calze disegnando una riga dietro le gambe. Nel dopoguerra, tornarono sul mercato tra lunghe file nei negozi, diventando simbolo di praticità e femminilità, perfino tramite dei distributori automatici. Intanto la DuPont brevettò la lycra, una fibra elastica che migliorò ulteriormente la vestibilità dei collant.
Nonostante l’indiscussa affermazione furono bersaglio di critiche durante le rivoluzioni sociali degli anni ’60. Considerati simboli di seduzione e oppressione maschilista, furono associati a un’immagine stereotipata della donna. Tuttavia, gli anni ’70 sancirono definitivamente il ritorno dei collant, arricchiti di pizzi, ricami e dettagli artistici, celebrati anche dagli stilisti più ricercati. Esplosero fantasie audaci e colori vivaci, diventando addirittura un simbolo punk con le famosissime “calze a rete”.
Oggi si reinventano con modelli eco-friendly, smart e ad effetto tatuaggio, amatissimi in Oriente. I collant sono molto più di un capo d’abbigliamento.


In Evidenza
Scuole e carcere insieme per un nuovo percorso riabilitativo

Giuseppe Galderisi: «A Verona ho trovato l’America»

ActionAid e Quid insieme per un Natale di inclusione e moda sostenibile

Fondazione Telethon: anche a Verona torna la campagna di Natale

A Verona torna il Pranzo di Natale Solidale di Croce Bianca

“In farmacia per i bambini”: Verona prima in Veneto per solidarietà

Dick Van Dyke compie 100 anni: un tuffo nella vita del romantico “spazzacamino”

Al Galilei si “sfornano” geni: Luca Bortolazzi terzo alle Olimpiadi dell’IA

Adriano Bardin: «Rimarrò sempre un portiere, dentro di me»

