“El do de agosto”: la festa (serissima) dei Omeni

di Redazione | 2 Agosto 2025

Se vivete tra Veneto e Friuli probabilmente lo sapete già: il 2 agosto non è un giorno qualunque, è el do de agosto, la “Festa dei Omeni”. Sagre di paese, brindisi mattutini e tanta auto-ironia celebrano – diciamolo senza giri di parole – i “gioielli di famiglia”. Una tradizione che, tra Portegrandi (VE), la pedemontana trevigiana e qualche borgo friulano, continua a riempire piazze e stand gastronomici con musica e risate.

Ma perché proprio il 2 agosto? La leggenda napoleonica

Qui entra in scena Napoleone (o meglio, i suoi soldati). Durante l’occupazione francese a Venezia e dintorni, la truppa indossava calzamaglie talmente aderenti da richiedere un “trucchetto” d’ordinanza: l’ufficiale passava in rassegna e ordinava «les deux à gauche!» – “i due a sinistra!” – per sistemare con decenza l’anatomia maschile. Nel dialetto veneto l’imperativo suonò presto «le do a gòš», che l’orecchio popolare trasformò in «el do de agosto». Da qui la festa, dedicata scherzosamente agli uomini e ai loro attributi.

Simboli, brindisi e un otto rovesciato

Non è un caso – dicono i veterani – che per la ricorrenza sia stato scelto il mese di agosto, l’ottavo dell’anno: con un po’ di fantasia l’8 coricato ricorda proprio ciò che si festeggia. Così la giornata inizia con un bicchiere di vino bianco (“per scacciare serpenti, febbri estive e, volendo, pure il malumore”) e prosegue tra gag falliche, lotterie e concerti folk.