Bullismo e disagio tra adolescenti: 1 studente su 4 ne è vittima (anche a Verona)

di Redazione | 17 Ottobre 2025

La Fondazione Foresta ETS, punto di riferimento nella ricerca sulla salute e sul benessere giovanile, ha presentato il report 2025, un’indagine approfondita che ha coinvolto 5.849 studenti delle scuole superiori italiane, provenienti in gran parte dalle province di Padova, Vicenza e Verona. Lo studio, realizzato su base volontaria e anonima, restituisce una fotografia dettagliata del mondo giovanile di oggi: corpo, emozioni, relazioni, salute e sessualità.

Dall’indagine emerge un quadro allarmante: oltre uno studente su quattro dichiara di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo. Le differenze di genere sono marcate: le ragazze risultano più frequentemente vittime, mentre i ragazzi sono più spesso autori di comportamenti aggressivi. Tra le vittime si registra una maggiore vulnerabilità emotiva e fisica, con un’incidenza più alta di sovrappeso o obesità rispetto ai coetanei non vittimizzati (26% contro 15% tra i maschi; 13% contro 7% tra le femmine).

A pesare, oltre al peso, sono anche le differenze legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Le vittime, in entrambi i sessi, mostrano una percentuale più bassa di chi si dichiara “completamente eterosessuale” e una più alta di chi si riconosce in orientamenti fluidi o minoritari. «Il bullismo colpisce soprattutto chi è percepito come diverso – per aspetto fisico, identità o modo di vivere l’affettività – trasformando la vulnerabilità in un bersaglio», osserva il professor Foresta.

Carlo Foresta

Accanto alla violenza sociale, lo studio mette in luce una forte solitudine emotiva, soprattutto tra le ragazze, che nel 72% dei casi dichiarano di sentirsi spesso o talvolta sole (contro il 48,5% dei ragazzi). Questo isolamento si accompagna a sofferenza psicologica e comportamenti autolesivi, che riguardano oltre una ragazza su cinque. Inoltre, quasi due terzi delle giovani affermano di aver usufruito o sentito il bisogno di un supporto psicologico, contro il 32,6% dei ragazzi.

Sul versante opposto, la figura del bullo, prevalentemente maschile, si lega a condotte trasgressive e a rischio: più fumo, più alcol, più consumo di sostanze. Tra i ragazzi autori di bullismo, oltre il 60% fuma e il 65% fa uso di stupefacenti, mentre cresce anche l’esposizione alla pornografia online e al sexting.

«Il fenomeno ha due facce – spiega Foresta -: le vittime, più spesso femmine, portano i segni della solitudine e del disagio, mentre gli autori, più spesso maschi, mostrano impulsività e trasgressività, soprattutto nell’ambiente digitale. Il contesto familiare, nel complesso, non presenta fratture gravi, ma tra gli autori si osserva una minore coesione».

La conclusione del report invita a un cambio di prospettiva: non bastano interventi punitivi. Serve un impegno condiviso e continuativo. «Per affrontare il bullismo e il disagio giovanile – sottolinea Foresta – è necessario costruire un’alleanza educativa stabile tra scuola, famiglia e territorio. Riconoscere presto i segnali, offrire ascolto e promuovere programmi di prevenzione basati su empatia, rispetto e gestione dei conflitti: solo così possiamo proteggere davvero i nostri ragazzi».