Il recupero alimentare che fa bene

di Redazione | 22 Aprile 2025

Ritorna a San Giovanni Lupatoto REALRecupero Eccedenze Alimentari Locali – l’iniziativa che trasforma il cibo non consumato nelle mense scolastiche e nelle attività del paese in un aiuto concreto per le famiglie in difficoltà. Un progetto semplice ma potente: recuperare ciò che è ancora buono e distribuirlo a chi ne ha più bisogno.

Con aprile si è entrati nel vivo: si è partiti con la scuola Ceroni, e presto il progetto coinvolgerà anche altri istituti fino alla fine dell’anno scolastico. Da lì, l’obiettivo è allargare il giro anche alle attività commerciali della città. E i numeri già parlano chiaro: in soli 11 giorni di raccolta (dal 1° al 15 aprile), sono state recuperate 513 porzioni di cibo – 261 primi, 49 secondi, 181 contorni e 22 confezioni di pane (circa 4 kg).

Ogni giorno, il cibo viene raccolto, abbattuto, porzionato e confezionato con tutte le garanzie sanitarie, nella cucina di Ca’ Sorio, al Centro per la Famiglia. Qui un gruppo di volontari, selezionati dai Servizi Sociali e formati da Euroristorazione (che gestisce il servizio mensa), si occupa di tutto, con il supporto di un mezzo donato da alcune imprese lupatotine. I pasti arrivano poi a destinazione grazie a una rete solidale che li consegna alle famiglie in difficoltà economica o sociale. Il tutto è coordinato dai Servizi Sociali, che non solo gestiscono il progetto, ma ne monitorano anche l’efficacia.

«REAL vuole diffondere una cultura contro lo spreco alimentare – racconta il sindaco di San Giovanni, Attilio Gastaldello –. La scuola ha un ruolo educativo, ambientale e sociale. Il cibo recuperato è biologico e di qualità, non può e non deve essere sprecato. Questa rete tra mense, volontari, parrocchie e famiglie è un esempio virtuoso, che speriamo diventi un modello da seguire anche altrove.»

A oggi, sono una decina le famiglie che ricevono i pasti recuperati, grazie al lavoro di sei volontari della parrocchia di Raldon, insieme al personale della cucina di Ca’ Sorio e agli addetti al recupero nelle scuole.

«REAL ha tante anime – sottolinea l’assessore al Sociale Maurizio Simonato – ma quella sociale è fondamentale. Non solo offriamo pasti a chi ne ha bisogno, ma coinvolgiamo anche persone segnalate dai Servizi Sociali, che possono così rimettersi in gioco e riavvicinarsi al mondo del lavoro. È un progetto educativo che combatte la logica dello scarto, non solo del cibo ma anche delle persone. Ringrazio tutti coloro che, con il loro impegno, rendono possibile questa rete di solidarietà che rafforza la nostra comunità».

Anche la scuola gioca un ruolo chiave: «Da sempre curiamo l’equilibrio alimentare dei ragazzi – aggiunge l’assessore all’Istruzione Debora Lerin – con prodotti biologici, stagionali, plastic free e menù pensati per la salute dei più piccoli. Monitoriamo attentamente i consumi per evitare sprechi e, con iniziative come la sacca per portare a casa la merenda avanzata, educhiamo i bambini a non buttare via nulla.»

REAL non è solo recupero alimentare: è un progetto etico e sociale che crea un circolo virtuoso. Riduce sprechi e rifiuti, sensibilizza cittadini e attività commerciali a comportamenti responsabili, valorizza il volontariato e offre sostegno concreto alle persone fragili, contrastando l’isolamento sociale e favorendo percorsi di inclusione e autonomia.

«Ripartiamo forti dell’esperienza maturata – conclude Giorgio Gardin, direttore operativo di Euroristorazione –. Le eccedenze alimentari non sono scarti, ma opportunità. Specie quando si parla di prodotti biologici, che fanno bene alle persone e all’ambiente. Investire su un’alimentazione sana significa investire sulla salute di tutti.»

Infine, il progetto coinvolge anche Esacom, che si occupa della raccolta dei rifiuti per il Comune, perché ogni pasto recuperato è un rifiuto in meno da smaltire. Un tassello in più verso un futuro più sostenibile, giusto e solidale.