Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko:«La “nostra” Verona a passo di danza»
di Alice Martini | 22 Gennaio 2025Una luce speciale illumina i volti di Nicoletta Manni – 33 anni, prima ballerina del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dal 2014 ed étoile dal 2023, e di Timofej Andrijashenko, 30 anni e primo ballerino del corpo di ballo del Teatro alla Scala dal 2018 – nel raccontare il loro ritorno a Verona in occasione del magico ultimo appuntamento del 2024 della Stagione d’opera e Balletto al Filarmonico, che ha visto sul palcoscenico ben sei rappresentazioni de “Il lago dei Cigni”. Il balletto in quattro atti musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij ha visto i due artisti nei panni dei protagonisti Odette/Odile e Siegfried. Un ritorno nella città scaligera legato a tanti e gioiosi ricordi.
Verona è nei vostri cuori, professionalmente e anche personalmente.
Timofej Andrijashenko: Verona è una città a cui siamo affezionati per tanti motivi, per le prime esperienze in Arena, per i primi spettacoli con Roberto Bolle. Ma in particolare è una piazza speciale perché è molto inusuale ballare davanti a una platea così grande come quella dell’Arena, così affettuosa e calorosa verso la danza. Certo, poi anche per la nostra storia personale, poiché proprio lì su quel palco ho chiesto la mano di Nicoletta dopo uno spettacolo di “Bolle and Friends” nel luglio di due anni fa.
Nicoletta Manni: Tornare qui a ballare “Il lago dei cigni” ha un significato importante perché è nel repertorio classico tra i più storici ed iconici e rappresenta per me un ricordo legato al mio primo ruolo come prima ballerina al Teatro alla Scala. Un sogno di bambina che ho realizzato, e farlo qui al Filarmonico rappresenta un’occasione di prestigio ma anche di grande gioia professionale. Questo pubblico entusiasta e partecipe è stata una grandissima risposta, unita all’iniziale soddisfazione di veder produrre questo spettacolo e valorizzare la danza in un palcoscenico così importante.

Quali sono i vostri ricordi più belli della vostra carriera?
M: Ogni spettacolo lascia qualcosa di importante dentro di noi, quando si lavora ad un ruolo si ha sempre un obiettivo: raccontare quel personaggio e arrivare al pubblico attraverso un sentimento che si vuole esprimere. Questo è quello che mi porto nel cuore.
A: Serate importanti ce ne sono state, dal luglio 2022 a “Bolle and Friends” quando si è coronata la nostra vita insieme oppure quando abbiamo ballato al Senato italiano, perché ha rappresentato un punto importante di visibilità per il mondo della danza. Ma anche quando Nicoletta è stata nominata étoile della Scala o quando abbiamo ballato in contemporanea, io al Royal Ballet di Londra e Nicoletta al Teatro Bol’šoj di Mosca.
“Il lago dei cigni” a Verona è stato un sold out immediato: grande risposta al teatro e alla danza
A: Abbiamo visto grande voglia di vedere il balletto e di venire a teatro, attesa e aspettativa per questo spettacolo ma che in generale che si rispecchia in un momento bello per la nostra arte perché il pubblico si dimostra entusiasta di voler assistere a questo tipo di esperienza.
M: La più bella sensazione ballando è riuscire a godere della propria libertà di espressione e donare la gioia della danza al pubblico. In particolare, dopo il periodo buio del Covid, in cui si temeva difficoltà del pubblico ad uscire, la risposta oggi è molto incoraggiante, soprattutto per l’arrivo e la presenza importante dei giovani, grazie anche a programmi dei teatri e loro crescendo stanno diventando stabilmente il nuovo pubblico adulto.

Progetti per il futuro?
A: «Al Teatro Politeama di Lecce abbiamo lanciato ad ottobre scorso lo spettacolo “Gioia di danzare”, organizzato da Nicoletta, riunendo tanti nostri colleghi. La risposta del pubblico è stata incredibile, ci siamo resi conto che c’è sempre bisogno della danza e questa consapevolezza è stata entusiasmante».
M: «Oltre a “Gioia di danzare”, che sarà diffuso in tante piazze italiane, ci aspettano tanti appuntamenti con il Teatro alla Scala e non vediamo l’ora».


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