Reading party: leggere insieme, in silenzio

di Camilla Faccini | 19 Giugno 2025

Immaginate di passeggiare per strada, in una sera qualunque. Il vostro sguardo cade sulle luci calde di un piccolo locale, che filtrano attraverso le vetrate appannate. All’interno, sedute una accanto all’altra, diverse decine di persone sfogliano le pagine dei propri libri. Nessuno parla. Nessuno guarda il telefono. Solo lettura, silenziosa e condivisa. È un reading party, uno degli eventi letterari più curiosi e affascinanti degli ultimi anni.

Non ci sono microfoni né tavole rotonde, nessuno legge ad alta voce. Ognuno è immerso nel proprio libro, eppure si respira un senso di vicinanza, come se quel silenzio costruisse una comunità temporanea, profonda e inattesa. Una scena che potrebbe sembrare insolita, ma che – partita dagli Stati Uniti e amplificata dai social – si sta diffondendo anche in Italia.

Leggendo di questo fenomeno, le ragazze di BOOB – book club hanno deciso di provarci anche a Verona. BOOB è un progetto nato nel 2020, durante le zone rosse dovute alla pandemia da Covid-19, quando conoscere persone nuove era praticamente impossibile. A Sara Betteghella e Beatrice Azzolina, le fondatrici, presto si aggiungono Silvia Baschirotto, Francesca Malverti, Maddalena Avesani e Giada Bogdanich, e insieme danno vita a un club del libro online, per ritrovarsi a parlare di letture anche quando tutto il resto era fermo. Poi, col tempo, BOOB assume anche una forma fisica e si trasforma in uno spazio accogliente e fluido, che unisce lettori e lettrici per discutere un libro e condividere riflessioni, dubbi, esperienze. «BOOB è per tutti, chiunque abbia dei capezzoli – ci raccontano -, perché vogliamo essere davvero inclusive, senza etichette né barriere. Dal semplice club del libro, che portiamo avanti con incontri mensili, vedendo un interesse crescente, siamo passate a organizzare eventi: reading performativi, presentazioni di libri, incontri a tema e adesso anche i reading party».

Se il club del libro crea comunità stabili, il reading party può diventare una porta d’ingresso alla lettura per chi ha solo bisogno di un primo contatto. Un modo per “annusare” l’ambiente, senza pressioni. «Ci sono tante persone che hanno bisogno di conoscere volti nuovi, ma vogliono farlo in un luogo sicuro, senza giudizio. E leggere insieme, in silenzio, è una formula sorprendentemente potente» prosegue Sara Betteghella. «Tante persone vorrebbero leggere, ma spesso non trovano il tempo o la motivazione. Farlo insieme è un traino: motiva, accompagna, restituisce un senso di lentezza condivisa. Il primo esperimento è andato molto bene, si è creato un clima di serenità, uno spazio accogliente e così abbiamo deciso di proseguire, organizzando altri eventi».

Uno dei segreti per il successo dei reading party è portare i libri dove normalmente non si legge, fuori dalle biblioteche e dalle librerie, in spazi non preposti: bar, circoli, giardini, anche negozi. Luoghi in cui spesso la lettura non arriva, e dove invece può fare la differenza.
«I libri sono versatili, parlano a tutti, anche a chi non li ha mai amati. E no, non sono noiosi come molti pensano. La letteratura può essere vissuta in modi diversi, tutti validi. Può essere un momento intimo, ma anche un rito collettivo, un’occasione per costruire relazioni profonde che nascono intorno alle storie» prosegue Betteghella.

BOOB sogna in grande, come solo la letteratura insegna a fare, e pensa già a un festival del libro e della letteratura a Verona, dove possano convivere tutte le forme della lettura: i club, i reading party, i laboratori, gli incontri. «Dove chiunque possa trovare il proprio modo di stare dentro le storie, insieme agli altri» conclude Betteghella.