Diego Basso, la musica come linguaggio universale
di Alice Martini | 2 Maggio 2025Si definisce un direttore “pop-rock-sinfonico”, che sa coniugare la sua esperienza del Conservatorio all’apertura della musica moderna. Diego Basso, nato nel 1964 a Castelfranco Veneto, si racconta dopo la nuova esperienza a Verona con due concerti sul palco del Teatro Ristori: il primo dedicato al mondo Disney, e il secondo, Symphony – Musiche di Roby Facchinetti, in palcoscenico lo scorso lunedì 28 aprile. Una vera “rivoluzione musicale” che ha coniugato i più grandi successi della musica italiana scritti da Facchinetti eseguiti in una nuova veste sinfonica.
Quando nasce la sua passione per la musica?
A 16 anni dirigevo il coro parrocchiale e questa esperienza mi ha segnato e ha “diretto” quella che sarebbe diventata la storia della mia vita fin da questa giovanissima età. Una passione nata a 10 anni, quando ero solista di questo stesso coro e proprio perché negli anni successivi mi sono poi iscritto al Conservatorio, ho avuto anche la possibilità di esserne la guida: lo considero fondamentale perché non c’è niente di più importante come l’esperienza di vivere un coro nel suo insieme per poi imparare ad esserne un elemento singolo che sappia con lui armonizzarsi.
Un’esperienza che poi ha riportato nella scuola da Lei diretta a Castelfranco.
Da 22 anni una delle mie missioni, attraverso l’Art Voice Academy che ho fondato, è portare ai ragazzi fin dalla più giovane età l’insegnamento della musica, perché tutti abbiano quell’educazione all’armonia che essa regala. Rimangono lì per otto anni e hanno l’occasione di studiare canto, musica jazz, recitazione, strumenti musicali, di sperimentare ogni loro inclinazione e fare poi un percorso che arrivi al palcoscenico. Mi sono speso molto anche perché nella mia città d’origine – Castelfranco Veneto – nascesse un liceo musicale giacché sono convinto che la musica sia “con una M sola”, intesa come un linguaggio da sempre universale e così debba rimanere, da comprendere e capire.

Un insegnamento che le arriva anche da un “grandissimo” della musica, Ezio Bosso. Che ricordo ha di lui?
Ho un bellissimo ricordo del grande Maestro e amico Ezio Bosso, che diceva spesso come la musica fosse “non di chi la compone, né di chi la suona, ma di chi la ascolta”, un linguaggio universale che deve arrivare all’ascoltatore che saprà poi declinarlo nella sua vita come messaggio: che sia lirica, sinfonica o rock, sarà straordinaria per chi la saprà amare.
Ad aprile si è esibito a Verona con due concerti e il primo era una dedica al Mondo Disney. Come è andata?
Il 26 aprile, al Ristori, il mondo Disney è “sbarcato” sul palco grazie alle voci di 70 ragazzi tra le voci dei coristi di Art Voice Academy e l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana. Un’occasione speciale per emozionarsi, sognare e lasciarsi incantare dalle melodie che hanno segnato l’immaginario di ogni generazione. The World of Disney in Orchestra è stato un percorso che ha mantenuto la “classicità” di quel mondo ma che ho rivoluzionato portandolo in un tema ritmo-sinfonico.
E Symphony – Musiche di Roby Facchinetti il 28 aprile?
Il 28 aprile, sempre al Ristori, è nato in prima assoluta un vero e proprio esperimento che coniuga i più grandi successi della musica italiana scritti da Roby Facchinetti ed eseguiti in una nuova veste sinfonica, mantenendo l’essenza della melodia ma in una rilettura raffinata e suggestiva, nella quale, grazie ad una profonda conoscenza degli strumenti musicali, ogni brano è stato “spogliato” della componente elettrica e percussiva moderna creando una nuova tessitura musicale in cui anche la parte vocale è stata affidata all’esecuzione orchestrale. Coniugando l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana e il Coro Lirico Giovanile di A.LI.VE. del Maestro Paolo Facincani, una realtà per certi versi straordinaria di Verona. Lavorare sui ragazzi fin da così giovani è molto importante, quello che sta creando questa Accademia sarà fondamentale per la crescita dei ragazzi, sia musicalmente che nella vita.
La miglior esperienza in Italia e all’estero: cosa citare?
Ho fatto televisione con Sanremo Young, alcune trasmissioni con Paolo Limiti, musica con Paolo Bonolis, ho portato con Vittorio Grigolo i Queen a Sanremo, ho collaborato con Zucchero o Sting, rivisitato le musiche di Morricone, ho sperimentato la musica di Simon Le Bon in versione ritmo-sinfonica e collaborato con Il Volo per cinque anni, ma per me il miglior progetto è sempre quello che arriverà, guardo al futuro con entusiasmo. In autunno comunque partirà un nuovo tour nei vari teatri d’Italia e all’estero, sempre intervallato da progetti personali e sfide con Morricone e Disney.


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