A Montorio debutta l'”Odissea” dei detenuti
di Redazione | 30 Giugno 2025Umanità in viaggio nella Casa circondariale di Verona. Ottanta spettatori ieri pomeriggio, e altrettanti oggi, assisteranno su invito allo spettacolo “Ulisse. Il Capitano” portato in scena dalla compagnia del Teatro del Montorio. Sul palcoscenico della Cappella del Carcere, i 14 detenuti partecipanti al laboratorio di teatro organizzato dalla Direzione del Carcere e dall’Associazione Le Falìe, con il sostegno della Fondazione San Zeno.
Si tratta del primo capitolo del nuovo progetto drammaturgico dedicato all’opera “Odissea”del poeta greco Nikos Kazantzakis (1883-1957). Testo e regia dello spettacolo sono di Alessandro Anderloni che dal 2014 conduce il gruppo di teatro del Carcere di Verona, con la collaborazione alla drammaturgia e alla regia di Isabella Dilavello. Della rappresentazione è parte integrante l’allestimento multimediale dedicato al tema del viaggio realizzato dal progetto “Giovani Energie” a cura della Fondazione EduLife con contributi video, audio e foto realizzati nella Casa circondariale con un gruppo di una ventina di detenuti dai 18 ai 29 anni.

«“Ragazzi, che questo sacro viaggio non finisca mai!”. Questo, con le parole dell’Ulisse di Kazantzakis, è l’augurio che faccio agli attori, agli scenografi, ai costumisti e le costumiste, ai collaboratori tutti del Teatro del Montorio», dichiara Anderloni. «Che il viaggio che hanno vissuto in quell’ora senza tempo sul palcoscenico, che li ha portati con il pensiero e lo spirito fuori da quelle mura, possa continuare dentro loro stessi per tutta la vita e diventi sprone a coltivare l’anelito innato ad andare oltre, a cercare l’essenza di mondo, a godere appieno delle soddisfazioni che a ogni essere umano la vita è pronta a regalare, a ritrovare i loro affetti più cari – prosegue –. A Montorio abbiamo rivisto quella luce negli occhi che brilla dopo aver vissuto le cose che contano. È la luce della speranza. Sono certo che il ricordo di quanto abbiamo condiviso insieme in questi giorni di teatro la terrà viva».
A fare da libro guida per i prossimi tre anni è l’opera di Kazantzakis, dopo la trilogia dedicata alla “Divina Commedia”. Il nuovo progetto è infatti una continuazione di quel percorso: l’Ulisse di Kazantzakis è figlio dell’Ulisse del XXVI canto dell’“Inferno” dantesco.
Il testo dello spettacolo è stato interamente adattato nel corso degli incontri del laboratorio settimanale che si svolge nella Casa Circondariale da metà marzo. In scena attori di tutte le sezioni maschili a narrare l’inizio del viaggio raccontato da Kazantzakis in un libro di 33.333 versi, recentemente tradotto dal greco da Nicola Crocetti.
Sulla scena un timone, le vele spiegate dal vento. La vicenda prende avvio da dove la lascia Omero quando, ritornato e sterminati i Proci a Itaca, Ulisse percepisce l’ostilità del suo popolo e sente rinascere dentro di lui l’irresistibile richiamo a mettersi in viaggio. Salutato il figlio Telemaco, imbarcata una ciurma di sei fedelissimi, parte alla volta di Sparta dove incontrerà il vecchio re Menelao e rapirà, ancora una volta, la bellissima Elena. Ritornato a viaggiare, e scampato a una tempesta, approderà infine a Creta dove la vicenda si interrompe quando Ulisse è sul punto di ripartire ancora.
Il percorso teatrale è stato reso possibile grazie al lavoro, alla disponibilità e alla collaborazione del personale di Polizia penitenziaria, dell’Area educativa e della Direzione del Carcere. L’allestimento dello spettacolo ha coinvolto tutte le principali realtà che lavorano dentro l’istituto scaligero: la falegnameria gestita da Reverse per la realizzazione delle scenografie, la sartoria di Quid per i costumi, il gruppo artistico Made in Montorio per gli sfondi dipinti, l’associazione MicroCosmo per il progetto educativo, Panta Rei per un momento conviviale con i prodotti gastronomici realizzati nel laboratorio del Carcere.
Teatro del Montorio
Creato nel 2014 per iniziativa della Direzione del Casa circondariale di Verona su un progetto di Alessandro Anderloni, realizzato dall’Associazione Le Falìe e sostenuto fin dall’inizio dalla Fondazione San Zeno, il Teatro del Montorio ha portato in scena gli spettacoli “L’attesa della neve” (2014), “Senza il vento” (2015), “Speratura” (2016), “Invisibili” (2017), “Mercanti di storie” (2017), Woizeck (2018). Inoltre, un trittico sulla “Divina Commedia” di Dante: “Ne la città dolente” (2019), “Libertà va cercando” (2020) e “Tratto a libertate” (2022). Nel 2025 ha dato avvio a un nuovo percorso drammaturgico dedicato alla “Odissea” di Nikos Kazantzakis.
Alla prima rappresentazione sono intervenuti: Mariagrazia Bregoli, direttrice della Casa Circondariale di Verona; mons. Carlo Vinco, garante dei detenuti; avv. Carlo Mastropasqua, presidente della Camera Penale di Verona; Rita Ruffoli, direttrice della Fondazione San Zeno.


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