Olympic Basket: faro di integrazione e crescita

di Silvia Dalla Rosa | 17 Maggio 2025

Fondata il 3 giugno 2009 da un gruppo di amici con oltre vent’anni di esperienza, l’Olympic Basket Verona è l’unica società di basket in carrozzina del veronese che promuove questo sport per persone con disabilità fisiche. L’associazione accoglie ragazzi dagli 8 ai 18 anni e adulti con diverse disabilità, rappresentando un faro di integrazione e crescita personale. La squadra, che milita nel campionato di Serie B, è composta da 15 atleti di entrambi i sessi provenienti anche da altre città e regioni. Si allena nella palestra di Quinto il martedì e il giovedì sera alle 21.00, assistita da due allenatori, un preparatore atletico e un fisioterapista.

«Grazie al supporto di vari sponsor tra cui Alitrans, della Regione e del Comune – spiega il presidente Claudio Filippini – forniamo gratuitamente carrozzine specifiche per la disabilità dei ragazzi, coprendo anche le spese delle trasferte, degli arbitri e della gestione della palestra». Oltre alla Serie B, l’associazione ha una squadra UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) impegnata nei campionati interregionali. Nonostante le difficoltà economiche e l’interruzione causata dalla pandemia, l’Olympic Basket ha sempre continuato a offrire opportunità sportive e di integrazione, portando avanti con orgoglio il nome di Verona.

«Siamo l’unica realtà veronese di basket in carrozzina e competiamo alla pari con società di prestigio – afferma Filippini – offrendo un’opportunità unica di integrazione e crescita attraverso lo sport. Tuttavia, per mantenere questo livello e supportare i giocatori, è fondamentale attrarre nuove risorse economiche. Quest’anno siamo arrivati quarti nel girone nord, confrontandoci con squadre più forti e con maggiori risorse economiche, molte delle quali aspirino alla Serie A». La società, presente anche sui social e contattabile alla mail olympicbasketvr@gmail.com, è alla ricerca di nuovi sponsor per continuare il sogno, se non della serie A, almeno per garantire uno spazio di ricreazione ai propri atleti.