È carnevale a Montorio!

di Silvia Dalla Rosa | 19 Febbraio 2025

Il Carnevale di Montorio affonda le sue radici nel lontano 1922. Fu in quell’anno che il carro allegorico “el Comune” partecipò alla grande sfilata del Venerdì Gnocolar. Da allora, il carro di Montorio – noto con vari nomi: “El Bocal”, “I Muradori”, “L’Emigrante” e “La Barela” – divenne celebre in tutte le edizioni, fino al 1929. Dopo una lunga pausa, il carnevale fu ripristinato nel 1978 con il “Primo Bacanal de l’Olmo”.

Nel 1981 un referendum popolare portò all’istituzione del “Re del Magnaron“, una figura ispirata a un piccolo pesce di 7/8 centimetri che abita nei fossi e svolge la funzione di pulitore nei numerosi corsi d’acqua della frazione. Il costume del Re del Magnaron ricorda infatti le squame del pesce, completo di branchie. Da quel momento, con regolari elezioni popolari, ogni anno viene eletto il Re Magnaron. Quest’anno, il carnevale si arricchisce con l’introduzione di una nuova maschera femminile, la Castellana di Montorio. Originariamente scartata durante il referendum del 1981 in favore del Re Magnaron, la Castellana trova finalmente il suo posto come simbolo della città insieme al re. Sabato 22 febbraio, a partire dalle ore 15.00, i due, accompagnati da dame, cortigiani, cavalieri e dai “magnaroncini” (bambini vestiti da pesciolini), sfileranno con il Papà del Gnoco, aprendo la strada alle maschere della città.

«Il carnevale di Montorio – dice Angiolino Fiocco, presidente del comitato benefico del Carnevale di Montorio Re del Magnaron – è una tradizione che è entrata nei cuori di tutti gli abitanti della zona. Lo organizziamo da quasi 45 anni con grande passione e impegno da parte di tutto il comitato, un gruppo che è come una famiglia». Il lavoro del comitato prosegue durante tutto l’anno, autofinanziandosi con attività ed eventi. A livello benefico, durante il periodo di carnevale e fino al Venerdì Gnocolar, il comitato realizza interventi nelle scuole e nelle case di riposo. L’obiettivo è insegnare, tramandare e far amare la tradizione, portando leggerezza agli anziani con le maschere in cui si riconoscono. «Anche solo tenere la mano di una persona in difficoltà – sottolinea il presidente Fiocco – è un piccolo grande gesto che può donare un sorriso. Il nostro obiettivo è proprio questo: portare allegria e tramandare le tradizioni, durante il carnevale e non».