Storie di persone - 28 settembre 2024, 17:47

L’arte di essere “madonnari”

L’arte di essere “madonnari”

Il cinquantesimo Incontro Nazionale dei Madonnari, tenutosi nel pittoresco borgo mantovano di Grazie, ha visto il trionfo di Michela Bogoni, una talentuosa artista veronese che ha sviluppato fin dall'adolescenza una profonda passione per l'arte dei madonnari. Da anni Michela si dedica con impegno a questa antica forma d’espressione, affinando costantemente la sua tecnica e contribuendo a mantenere viva una tradizione antichissima. I madonnari sono artisti di strada itineranti, celebri per la loro capacità di rappresentare immagini sacre e popolari. La loro arte ha origini in Europa, specialmente nell'Italia centrale, durante il Rinascimento, quando viaggiavano di villaggio in villaggio per partecipare a sagre e feste popolari. Le loro creazioni catturavano l'essenza degli eventi, affascinando il pubblico che li ricompensava con monete come segno di devozione e apprezzamento. Grazie al loro talento, i madonnari sono riusciti a tramandare nei secoli una tradizione visiva unica ed effimera, capace ancora oggi di incantare.

Quali premi hai conquistato quest'anno al concorso?

Quest'anno ho vinto il primo posto nel mio girone e ho ottenuto il premio della giuria popolare, che amo particolarmente perché il madonnaro cerca il consenso del pubblico: quando la gente lascia una moneta o vota, vuol dire che l'opera è apprezzata. Sono quattro anni che vinco questo premio e per me è un onore. Ho anche ricevuto il premio Rotary. A questo evento ha partecipato anche il mio compagno Federico Pillan, che è arrivato terzo nel girone dell'Inferno e ha vinto il premio creatività, una bella notizia visto che si tratta comunque di un podio in famiglia che ci ha regalato ben cinque riconoscimenti importanti.

Chi dei due ha introdotto l’altro all’arte dei madonnari?

Federico è stato trascinato da me in questo mondo: io faccio la madonnara da quando avevo 15 anni, e i miei primi approcci con il gessetto risalgono a quell'età. A 17 anni, grazie all'incontro con un madonnaro, ho realizzato il mio primo disegno a Mantova e da allora non ho mai mancato l'appuntamento, tranne per il Covid e le mie due gravidanze. C'è una magia in quella piazza che mi è indispensabile per affrontare l'anno. Vincere quest'anno è stato speciale poiché il concorso è nato nel 1973, proprio come me. Preparando il disegno, speravo di vincere, anche se la pioggia ha complicato le cose. La notte del concorso, un acquazzone ha reso tutto difficile e ci ha costretti a iniziare solo alle due di notte, ma piano piano, come formichine, abbiamo asciugato le piazzole e ripreso a lavorare. Anche se non tutti sono riusciti a finire, è stata una ripresa incredibile, un vero esempio di determinazione collettiva.

Quest'anno il tema era la Divina Commedia. Quale passo hai dovuto rappresentare?

Negli anni precedenti il tema del concorso era sacro e ognuno poteva interpretarlo a proprio modo. Quest'anno, però, dal mese di marzo ci è stato comunicato che l'edizione sarebbe stata dedicata alla Divina Commedia di Dante e che avremmo dovuto lavorare su specifici versi e saremmo stati divisi in gironi. Ad ognuno di noi è stata assegnata una strofa e, dopo aver preparato una bozza della rappresentazione, abbiamo fatto approvare il nostro materiale ad una giuria, poiché l'edizione era legata a eventi riguardanti la Divina Commedia sia in Italia che all’estero. Io dovevo rappresentare l'incontro tra Dante e Beatrice con un antenato nel cielo di Marte. Ho raffigurato Cacciaguida, il quale indica una chiesa nella Firenze del 1300 e mi sono concentrata sulla dolcezza di Beatrice e la consapevolezza di Dante. Ho scelto di rendere l'antenato in bianco e nero per creare un contrasto con i personaggi più carnali di Dante e Beatrice.

Quali sono stati i tuoi principali successi?

Da quando le mie figlie sono cresciute, ho avuto l’opportunità di partecipare a festival in tutta Europa e negli Stati Uniti. Quest’anno, tra i giurati c'erano organizzatori di eventi importanti in Florida, Messico e Sud Italia, il che è stato molto stimolante. È prezioso confrontarsi con artisti di tutto il mondo e vedere le loro interpretazioni dell’arte madonnara, che si avvicina alla street art. Ho vinto tre primi premi quest’anno, a Mantova, in Germania e nel Sud Italia, rendendo questa stagione particolarmente soddisfacente.



Rosa Di Cagno

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