Lessinia - 10 luglio 2024, 11:58

Massimo Sauro e il suo parco

Massimo Sauro e il suo parco

Chi ha buona memoria sicuramente ricorda che, fin dall’inizio, nel lontano anno 1990, l’istituzione di un parco in Lessinia fu parecchio contrastata. Le ragioni erano molteplici, sicuramente prevaleva il fattore dell’importante presenza di abitazioni e abitanti all’interno di un’area che sarebbe divenuta protetta.

Tutt’ora si dibatte sulla convivenza di esseri umani e animali all’interno del parco, ma dopo più di trent’anni le sfide da affrontare sono molte di più e più tecniche. E anche di questo abbiamo parlato in una recente intervista a Massimo Sauro, nuovo presidente del Parco Naturale Regionale della Lessinia, che, dopo cinque anni da vicepresidente e pregressi incarichi comunali, lo scorso 27 maggio ha accettato la nomina dal governatore della regione Veneto, per sopravvenute dimissioni di Giuliano Menegazzi.

«Per me accettare questa nomina è stata una grande soddisfazione personale poiché mi sento parte integrante di questa “mia” Lessinia, ma anche un atto di grande responsabilità - spiega Sauro - soprattutto perché solo alla fine del 2024 la Comunità Montana verrà liquidata definitivamente e fino ad allora tutto il nostro personale operativo è “in prestito”, cioè lavora per noi al 50%».

«Per quanto riguarda la gestione c’è innanzitutto un “Piano Ambientale” da riscrivere ed aggiornare per modernizzare e governare un territorio esteso per 10.000 ettari, con 15 comuni coinvolti e solo 50 residenti all’interno del parco - prosegue Sauro -. Il “Piano Ambientale” è stato redatto nel 1990 e conta ben 62 articoli, tutti da aggiornare, per rendere fruibile e sostenibile il parco anche in vista di compartecipazioni con gli eventi olimpici di Milano-Cortina 2026. Servono inoltre nuove regole per la governance di tutto il territorio del parco, che è per il 95% proprietà privata».

In un’era ormai quasi totalmente “dominata” dalla tecnologia, chiediamo a Sauro se il suo piano di rinnovamento prevede anche un aggiornamento in tal senso: «Sicuramente ci aggiorneremo anche dal punto di vista tecnologico, principalmente con mappe per i tratti percorribili dai mezzi elettrici, e, a tal proposito, ricordo che nelle normative del 1990 non erano nemmeno contemplati questi nuovi motori. È in fase di regolamentazione anche l’uso di nuove tecnologie, come i droni, per salvaguardare la fauna».

Sauro aggiunge anche che nel rimodernato piano ambientale «ci saranno adeguate regole anche per tutti i rifugi e malghe che sono stati riaperti come strutture turistiche; ricordiamo che fino al 2000 circa erano ancora stalle per la mungitura e baiti per la produzione del formaggio». E ci ricorda che la finalità del parco è anche quella di ideare e creare manifestazioni per la valorizzazione del territorio: «per questo vengono riproposte attività come il “Camminaparco 2024” e manifestazioni come la “Festa del Fuoco” di Giazza e la “Festa della Podestaria”».

A conclusione della chiacchierata, il presidente del parco aggiunge una nota per tutti: «Vorrei rammentare a tutti che il nostro parco è sinonimo di natura e di immersioni in una bellezza naturale unica da vivere e condividere, ma sempre con rispetto per l’ambiente e per chi ci vive».

Franca Conti

SU