Cultura e spettacoli - 25 ottobre 2024, 16:48

Cosa è restato degli anni '80: Wolverine

Due dei fumetti che conservo più gelosamente sono “L’Uomo Ragno” 192 e 193, usciti in edicola nel 1977, ma che io acquistai negli anni ‘80 in una bancarella di libri usati che c’era all’angolo di Piazza Erbe. I due albi contenevano una storia di the Amazing Spider-Man (contro Shocker) e due mezze avventure di Daredevil (che in Italia, fino a pochi anni fa, si chiamava solo Devil) ma diventarono ricercatissimi perché contenevano l’edizione italiana degli albi 180 e 181 della serie americana Marvel “The Incredible Hulk” in cui fa la sua prima apparizione assoluta uno dei personaggi protagonisti di questa estate cinematografica: Wolverine. L’altro protagonista, Deadpool, debutta invece sulle pagine di “New Mutants” 98 del 1991 e appare in Italia tre anni dopo sul numero 0 di X-Force.

Curiosamente, gli ideatori grafici dei due personaggi hanno in comune la nomea di essere tra i “peggiori” disegnatori della Marvel di tutti i tempi, a causa delle loro anatomie impossibili: Herb Trimpe e Rob Liefeld. I personaggi, passati nelle mani di altri artisti, sono diventati due colonne portanti dell’universo fumettistico prima e quello cinematografico poi, protagonisti dei film solisti o legati al mondo X-men, per poi ritrovarsi fianco a fianco (o uno contro l’altro) nel filmone “Deadpool & Wolverine” che ha risollevato il morale dei vertici Disney dopo i mezzi fiaschi degli ultimi film e miniserie usciti. A me, assiduo lettore di fumetti, è sinceramente piaciuto molto: il film è zeppo di citazioni alle storie di carta.

La mia preferita è quella con Hulk che si riflette negli artigli di Wolverine che cita la stupenda copertina di “The Incredible Hulk 340” americano (dove però il canadese indossa la maschera e Hulk è tornato al colore grigio delle origini, ma cerchiamo di non essere troppo pignoli), uscito nel 1988, poco prima del debutto della sua serie personale pubblicata in Italia nel 1989.

Alla prossima, snikt! (il suono che fanno gli artigli di Wolvie (per gli amici) quando fuoriescono dalle mani, nei fumetti).

Fabio Fabbrizi