Storie di persone | 24 ottobre 2024, 11:06

Oltre la rete

Oltre la rete

Luca Spirito, nato a Savona nel 1993, è un atleta che incarna la perfetta sintesi tra umiltà e determinazione. Di carattere timido e riservato, ha saputo trasformare la sua passione per la pallavolo in una carriera di successo, dimostrando che con impegno e costanza si possono raggiungere traguardi importanti. Fin da giovane ha bilanciato con grande disciplina lo studio e l'attività sportiva, ma la svolta è arrivata dieci anni fa, quando ha preso la coraggiosa decisione di trasferirsi a Verona per inseguire il suo sogno e diventare un professionista.

Oggi Luca è una figura di spicco del Verona Volley, un vero punto di riferimento per la squadra e per i suoi compagni. La sua popolarità non si limita al campo da gioco: sui social è seguito da un pubblico sempre più vasto e affezionato, che lo ammira non solo per le sue eccezionali capacità atletiche, ma anche per la sua autenticità e semplicità.

Quando è iniziata la tua passione per questo sport?

Ho iniziato a giocare a pallavolo da bambino perchè era lo sport che praticava tutta la mia famiglia: mio padre, mia madre e mio fratello sono stati tutti giocatori. Essere cresciuto in una famiglia di pallavolisti è stato sicuramente un vantaggio per me. In passato, avrei voluto provare calcio, ma a causa di problemi di asma non riuscivo a superare la visita medica. Così la pallavolo è diventata l'unico sport che potevo praticare e, col tempo, è diventata una vera e propria passione. All’inizio lo praticavo solo per fare un po’ di sport ma quando ho realizzato che poteva diventare qualcosa di più serio, ho iniziato a impegnarmi con determinazione. Il supporto della mia famiglia è stato fondamentale. Mio padre cerca di venire a vedere quasi tutte le mie partite, mentre con mio fratello ci parlo a telefono ogni giorno e, quando posso, torno a casa per riabbracciare i miei due nipotini. Anche se siamo lontani, la loro presenza e il loro sostegno sono sempre con me.

Quando hai iniziato la tua carriera come giocatore professionista e quali sono state le esperienze che hanno segnato l'inizio di questo percorso?

Ho iniziato la mia carriera come giocatore professionista nel 2010, quando avevo appena 17 anni. È stato un periodo davvero emozionante e determinante per il mio futuro. Tra le tante partite che ho giocato, ce ne sono due che hanno avuto un impatto particolarmente significativo sulla mia carriera. La prima è stata una partita del Trofeo delle Regioni, in cui rappresentavo la Liguria contro il Piemonte. Quella partita si è rivelata decisiva perché, dopo il match, i dirigenti della nazionale sono venuti a propormi di trasferirmi a Roma per un paio di stagioni. Questo incontro ha segnato l'inizio della mia avventura nel mondo del professionismo e ha dato una svolta importante alla mia carriera. Durante il mio periodo con il club di Verona ho vissuto due momenti particolarmente significativi. Uno è stato la vittoria della Coppa Europea nel 2015, un traguardo che ci ha riempiti di orgoglio e ha segnato un punto culminante nella nostra carriera. L'altro momento cruciale è avvenuto due anni fa quando, con la nuova società Verona Volley, siamo riusciti a ottenere la salvezza all'ultima giornata della stagione. Questa salvezza è stata un traguardo particolarmente emozionante e significativo, che ha messo alla prova la nostra determinazione e ci ha permesso di raggiungere un obiettivo fondamentale.

 

Qual è il tuo rapporto con Verona e quando hai cominciato a considerarla come una seconda casa?

Mi sono trasferito a Verona tra il 2014 e il 2015 per giocare a pallavolo. Da giovane era comune cambiare squadra ogni anno e spostarsi da un luogo all'altro. Avevo giocato in diverse squadre prima di arrivare qui, ma quando mi è stata offerta l'opportunità ho accettato subito e sono rimasto. Fin dal primo momento ho avvertito un forte legame con questa città. È davvero affascinante e ha una dimensione ideale. Le persone mi hanno accolto subito con calore e cordialità e, soprattutto, adoro la cucina locale.

Rosa di Cagno