Community | 11 ottobre 2024, 11:06

Marmo: presentati i primi risultati dell'accordo siglato tra Università e ISIM

Marmo: presentati i primi risultati dell'accordo siglato tra Università e ISIM

A distanza di quasi un anno dalla firma dell’accordo tra l’università di Verona e l’ISIM, l’Istituto internazionale del marmo, braccio operativo di Confindustria, gli attori coinvolti hanno fatto il punto sui risultati raggiunti e sui prossimi passi da compiere per fare di Verona la capitale della pietra naturale sostenibile. L’appuntamento si è tenuto il 27 settembre a Veronafiere, in occasione di Marmomac, alla presenza dei principali rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni che a livello territoriale e nazionale si occupano di marmo.

«Il nostro ateneo – spiega il magnifico rettore Pier Francesco Nocini - mette le sue competenze multidisciplinari in ambito di ricerca a disposizione delle aziende del settore lapideo e delle organizzazioni che, a livello territoriale e nazionale, le rappresentano. L’obiettivo è quello di sostenerle nei processi innovativi, data anche l’importanza del settore per l’economia del territorio e la sua forza a livello nazionale e mondiale. Si tratta di processi e prodotti che avranno un forte impatto sulla sostenibilità ambientale e socioeconomica con ricadute positive che andranno a beneficio della collettività».

"FINALizzazione intelligente degli scarti LAPidei" (FINAL LAP) è il primo risultato concreto di questa collaborazione. Finanziato con circa 100 mila euro dalla Fondazione Cariverona attraverso il bando Ricerca e Sviluppo 2024, il progetto mira a risolvere il problema degli scarti della lavorazione del marmo, una questione che da tempo affligge il settore della pietra. Lo smaltimento dei fanghi derivanti dal taglio delle pietre comporta un costo rilevante per le province di Verona e Vicenza, stimato in una forbice che va dai 7 ai 10 milioni di euro all’anno, senza contare il suo impatto ambientale. Il progetto si propone di esplorare processi di upcycling che trasformino i fanghi di lavorazione da rifiuti a risorse, con particolare attenzione al loro impiego nella pavimentazione stradale. La sperimentazione coinvolgerà anche un’azienda molto attiva nel settore degli inerti naturali e riciclati per l’edilizia. Questa iniziativa si inserisce nel solco tracciato negli ultimi anni da ISIM. Grazie al progetto europeo LIFE Zero Stone Waste è stato dimostrato che i fanghi possono essere riutilizzati come collanti, impermeabilizzanti e altro, seguendo l'evoluzione delle normative e direttive dell'END of WASTE. Questo filone di ricerca sarà ulteriormente sviluppato con il progetto "I-Stone", che, ha garantito un dottorato di ricerca industriale per i prossimi tre anni. La borsa di dottorato dell’università di Verona, parte del programma nazionale in Intelligenza Artificiale per l'Industria e in collaborazione con il Politecnico di Torino, si concentrerà sulla modellazione dei processi di upcycling attraverso l’ottimizzazione matematica.

«Siamo orgogliosi - afferma Diego Begalli, prorettore e referente per il trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio - di poter dare il nostro contributo come università in qualità di partner scientifico di questo importante progetto che vede nell’economia circolare il suo focus. In ateneo abbiamo attivato due gruppi di ricerca di eccellenza per l’innovazione. Il primo in ambito ingegneristico con docenti e ricercatori del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione coordinati dal professor Marco Cristani e grazie al lavoro di un team del dipartimento di Biotecnologie coordinato dal professor Adolfo Speghini. Il progetto si avvarrà anche delle competenze innovative della società spin off Qaulyco. Il nostro ateneo è fortemente motivato a proseguire questa progettualità per fare di Verona la capitale della pietra naturale sostenibile dando vita a un sistema di economia circolare per il settore i cui risultati andranno a beneficio, in prima battuta della comunità territoriale e, a seguire, saranno modello da ripetere a livello nazionale e, auspichiamo, in Europa».