Cultura e spettacoli - 07 ottobre 2024, 13:01

Gaetano Morbioli: l'arte di "Correre" tra musica e immagini

Incontro con Gaetano Morbioli, il regista veronese di videoclip, e non solo, che con la sua “Run Production” lavora con molti cantanti italiani da molti anni, pioniere di questo settore. Ultimi lavori, il video per la canzone “Ciao” di Laura Pausini e quello in uscita per Fiorella Mannoia girato a Verona.

Le foto di quest'articolo sono di Pietro Carra

Alto, magro, in forma, classe 1967, sempre vestito di nero, se non altro per praticità, sorride spesso  a tutti, ma se si arrabbia è il finimondo. Gli occhi, sempre vispi, sono rimasti quelli da bambino,  curiosi, ben aperti sul mondo, uno sguardo al quale non sfugge nulla in una sete di conoscere e  divorare esperienze ed emozioni.  

È Gaetano Morbioli, uno che del “correre” ha fatto la sua cifra: Run Production è la sua società che  produce videoclip da molti anni nel panorama nazionale della musica, ma è anche il suo  instancabile motto, mai fermarsi.  

Innovatore e pioniere ha una caratteristica che non ha mai perso, la flessibilità, ovvero essere pronti  a fare tutto quello che serve: «Molte volte mi è capitato non solo di girare una scena, ma anche  riavvolgere le pellicole (quando c’erano le pellicole) e montare il video tutto da solo. Avanti, e  correre!».

Ci mette poco Morbioli a captare le informazioni che gli servono che poi fa proprie in un  mestiere che lo vede protagonista, dopo molti anni di sperimentazione negli ambienti delle  discoteche, prima veronesi, poi milanesi, e nazionali. «Eravamo negli anni Ottanta, abbiamo capito  che quel mondo non veniva raccontato, e che i ragazzi erano contenti di essere ripresi come parte di  quel momento storico. Così abbiamo in qualche modo, nel nostro piccolo, cambiato il modo di  pensare alla musica attraverso le immagini».  

Non pensate di trovare chissà che, nella nuova sede in centro storico a Verona (bellissima scelta per  ridare vita e una ventata di contemporaneità a questo quartiere), due stanze molto curate, e in quella dove lavora Gaetano poche cose essenziali: un grande e profondo divano di pelle rossa, due librerie  nere con videocassette, la foto dei due figli, qualche disegno d’arte alle pareti e una grande scrivania  nera dove tre grandi schermi di computer coprono la vista a 180 gradi per gestire  contemporaneamente la complessità di un montaggio, di immagini che diventa narrazione.  

Un antro sibillino dove nel vuoto dello spazio si respira la creatività, ma soprattutto la capacità di  non fermarsi mai, di essere sempre giovani, veloci e avanti agli altri nello scoprire sguardi e  strumenti.  

Questa è un’eccellenza tutta veronese che, come spesso accade, non valorizziamo mai abbastanza, e  che dovremmo fare conoscere ai giovani per l’anelito sempre fresco di “correre”, fare e saperlo fare  bene.  

A vederlo Morbioli potrebbe essere la versione vivente della scultura di Umberto Boccioni “Forme  uniche della continuità nello spazio": anche quando è seduto davanti ai suoi computer, tu vedi mille  altri “Gaetano” che si muovono nella stanza contemporaneamente e fanno quello che altri non  sarebbero in grado, pensieri in movimento che diventano immagini in movimento. 

Sigarette e caffè nero compagni costanti di questo lungo viaggio.


Daniela Cavallo